Ricordi, immagini e testimonianze di tanti autori

I testi che leggerete in questo VIII Quaderno sono elementi di una raccolta in continua evoluzione, frutto di una ricerca costante sulla storia del paese, che scorre come un fiume inarrestabile.
Le attività umane, così varie e talvolta sorprendenti, compongono un mosaico che si modifica e cambia continuamente, in relazione ai fatti politici, economici, culturali, sociali e privati. Pontecurone è sempre stato un paese a vocazione agricola, ma la sua posizione su un’importante strada di comunicazione ha stimolato anche le attività commerciali, per soddisfare i bisogni individuali e collettivi sia dei Pontecuronesi, sia dei viaggiatori di passaggio. Spesso erano proprio gli agricoltori che abitavano in paese e/o le loro mogli ad impegnarsi in un’altra attività, di solito commerciale, per integrare il reddito familiare.
Così un po’ in tutto il paese, ma soprattutto lungo la via Emilia (già via Maestra, strada Romea, strada Regia) furono aperti negli anni non solo moltissimi e svariati negozi per la vendita, ma anche laboratori per la creazione di prodotti, botteghe artigianali, osterie, esercizi commerciali di ogni genere, caffetterie, ecc. Il loro numero è stato condizionato dal tenore economico delle famiglie, dalla presenza di opifici, manifatture e, nel secolo scorso, dal cotonificio e dalle fornaci, che garantirono per molti decenni un buon livello di occupazione e di conseguenza una discreta capacità di spesa, anche da parte della popolazione femminile.
Insomma, imboccare la via Emilia, tanto da nord (porta Voghera) quanto da sud (porta Tortona), era come infilarsi in una moderna galleria di negozi e di vetrine, lunga qualche centinaio di metri. Lo stesso tipo di attività punteggiava anche le altre vie del paese, in particolare la via Roma (già via xx settembre) che da San Giovanni portava alla stazione. Niente di appariscente, per carità, ma una miriade di piccole botteghe in cui brulicava la vita e ferveva il lavoro di una buona parte della comunità.
Per far rivivere questa comunità, tanti autori – ancora una volta – si sono impegnati per mettere ordine nei loro ricordi, per raccontare, per scovare notizie negli archivi, per raccogliere testimonianze e fotografie da allegare ai loro testi, presenti in questo Quaderno. Un lavoro corale che ha permesso di scoprire e condividere tanti piccoli pezzi di storia del paese, tante tessere che compongono quel mutevole mosaico di cui parlavo prima. La quantità delle informazioni e del materiale consentirà di aggiungere a questo primo tomo, un secondo tomo, lungi dalla pretesa di esaurire il repertorio delle attività umane e commerciali di Pontecurone. Un paese di grandi lavoratori.

Marialuisa Ricotti