Il Garage di Teo

Alteo Casasco, conosciuto in paese come Teo il meccanico, nasce da Filippo e Elvira Manara nell’aprile del 1913 e rimane, con la sorella Ilde di qualche anno più giovane, orfano di madre nei primi anni di vita.

Manifesta fin da giovane interesse per i motori, le auto, le moto, ed inizia ad imparare il “mestiere” presso una delle poche officine per automobili dell’epoca: il “Garage Cavanna” di Tortona sito in piazza Roma, del quale era ancora visibile l’insegna sull’arco di entrata fino a qualche anno fa, prima che alcune Banche prendessero possesso dei locali precedentemente occupati dal negozio di vendita elettrodomestici “Vallegro”.

Siamo negli anni del ventennio, iniziano i raduni e le parate in moto alle quali Teo partecipa con passione, finché arriva il periodo di leva. Quando l’Italia entra in guerra, Teo viene richiamato e inviato a combattere nel Nord Africa. In seguito allo sbarco degli Americani in Algeria del novembre 1942, viene fatto prigioniero e rinchiuso nel campo di Oran, come attesta il telegramma inviato alla fidanzata Luigina.

Al termine del conflitto, negli anni della “Ricostruzione”, Teo finalmente può dare spazio al suo sogno: avviare un’officina. Le capacità ci sono, la voglia di lavorare anche.

 La giornata non era certamente di otto ore, ma si protraeva fino alla fine di una riparazione da portare a termine. Fu così che affittò a Pontecurone, in via Milano 21 da Renzo Cerchi, uno stanzone con il pavimento in terra battuta e aprì il suo “Garage”, come si diceva allora; nel frattempo aveva sposato, nel 1946, Luigina Bastita che l’aveva atteso per tutti i lunghi anni della guerra.

I primi tempi sono duri: debiti da pagare e clienti pochi …e allora tenta l’avventura: per sei mesi va a lavorare in Svizzera, lasciando l’officina nelle mani di un amico, Francesco, conosciuto da “Cavanna”, con il quale sarà amico per tutta la vita, anche se intraprenderanno percorsi lavorativi diversi.  Ritornato dalla Svizzera, con le mutate e migliorate condizioni economiche della Nazione, le cose cominciano a funzionare e compra il locale: la serietà, l’efficienza, le competenze sono sempre più apprezzate e l’officina si afferma ben oltre i confini di Pontecurone.

Per Teo il lavoro è un piacere, ma ama anche viaggiare, è curioso delle novità tecnologiche e gli piace lo sport. Nel 1956 è spettatore dei giochi olimpici invernali di Cortina d’Ampezzo, dove era arrivato in compagnia della moglie su un’automobile “ristrutturata”, come diremmo oggi, acquistata da un “ferrivecchi” e lì abbandonata dopo che aveva preso fuoco in seguito a un incidente: si trattava di una Fiat 500 Giardiniera, la sua prima auto.

 L’abitazione, fino al 1960, era ricavata in una parte dell’officina stessa: solo due camere tramezzate, ma dotate di televisore, frigorifero, forno elettrico e altre comodità; la dimora era modesta, però a quei tempi il televisore era un lusso di pochi.

Nel 1960 arriva l’abitazione nuova sopra l’officina: è il periodo del boom economico, il lavoro c’è, le macchine da riparare aumentano e tanti sono i ” ragazzi”, aspiranti meccanici, che hanno imparato il mestiere sotto lo sguardo attento, severo e autorevole di Teo. Ricordiamo Pietro, Piero, Ezio, Romeo, Franco, Giuliano, Stefano e tanti altri. Parecchi di quelli che hanno fatto l’apprendistato da lui hanno a loro volta aperto una analoga attività in paese o fuori.

Le auto in riparazione variano da quella di piccola cilindrata a quelle più prestigiose di marche famose e costose. Il giro dei clienti si allarga e Teo diventa il meccanico di fiducia e amico anche dei Signorini, degli Azzi e degli Arezzi, i proprietari delle fornaci, e della famiglia Conficoni, il cui capofamiglia era il direttore del Cotonificio negli anni Cinquanta e Sessanta.

L’officina è sempre più curata nelle attrezzature e nei servizi, gli anni passano, cambiano le mode, le marche, il design e per Teo arriva il momento di andare in pensione, ma è sempre lì , nel suo garage pronto a dare suggerimenti preziosi. Ama parlare con i clienti, si informa e si tiene aggiornato sulle evoluzioni tecnologiche delle nuove automobili, la passione di tutta una vita. Così fino agli anni Ottanta, quando raccoglie la sua eredità di esperienze e competenze Giuliano, uno dei “ragazzi” che aveva iniziato a lavorare in questa ormai rinomata autofficina nel 1975. Alla fine dell’apprendistato, per un po’ di tempo, aveva continuato a fare il meccanico altrove, ma nel 1986 era ritornato e l’anno dopo Teo gli propose di rilevarne l’attività.

 Ha inizio una nuova epoca, non senza difficoltà e problemi: il luogo di lavoro necessita di ristrutturazioni, ci sono nuove regole da rispettare, ma Giuliano, come Teo, ama il suo mestiere e rende l’officina ancora più tecnologica e adatta alle nuove esigenze.

 Al suo fianco c’è ancora il suo “maestro” che, instancabile, da mattina a sera elargisce consigli e intrattiene i clienti. Questo fino al 1999, anno della sua morte, a 85 anni.

Giuliano continua con dedizione, ancora oggi, l’attività intrapresa decenni fa, coadiuvato da Stefano, “robusta spalla”, meccanico insieme a lui dal 1988. La nuova conduzione ha mantenuto immutata, per espressa volontà del fondatore, la denominazione storica di “Autofficina Teo”.

La tradizione continua, così come continua a tutt’oggi nel garage la presenza dei cani, l’antifurto di un tempo. Il primo fu Dock, un pastore tedesco, gli ultimi sono i labrador di Giuliano e come Dock, sempre affettuosi, abituati ad attenersi alla regola che “in strada non si esce, anche se è aperto il portone”.

M.Luisa Callegari Zelaschi