PALAZZO RONDANELLI (Bello – Martini)
Con il suo giardinetto, che delimita Piazza Matteotti ed era già fiorente nel 1930 quando fu inaugurato il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, il Palazzo Rondanelli, dalla mole ad un tempo leggiadra ed imponente, ha una storia molto particolare. Infatti sorge là dove si trovava il frutteto del vicino Monastero cinquecentesco delle Carmelitane di Nostra Signora delle Grazie.
L’intero quartiere, quando 1° ottobre 1803, diventò operativo e definitivo anche per Pontecurone il decreto, emanato da Napoleone l’anno precedente, che portò alla soppressione degli ordini religiosi (Carmelitane comprese) e alla conseguente confisca e vendita delle loro proprietà,fu acquistato dall’ avvocato Giacomo Bossi, che, a sua volta, rivendette gran parte di quelle costruzioni, tenendo per sé l’area confinante con la chiesa di S. Maria delle Grazie, comprensiva del chiostro e delle celle delle monache. Fu suo nipote ed esecutore testamentario Gaetano Bossi a fondare nel 1828 proprio nell’ex convento carmelitano l’Ospedale dei poveri infermi, poi intitolato a Giacomo Bossi.
Gli altri edifici del quartiere passarono di mano parecchie volte e l’ultima costruzione rimasta in piedi, ormai vetusta e quasi fatiscente negli anni ’20 del Novecento, era un caseggiato basso e lungo, detto “ca’ d’ra ‘Paciacara”, che delimitava il lato Nord della piazza del Municipio, quando questa aveva una superficie che era all’incirca la metà di quella odierna. In realtà quell’edificio apparteneva a quattro proprietari: Giuseppe Quarleri,Giovanni Montessoro fu Giuseppe, Arnolfo Cravotti e i fratelli Amedeo e Mario Ravera di Agostino.
Nel 1926 il Cav. Geom. Enrico Arezzi, zio del podestà Giuseppe Arezzi e futuro podestà lui stesso (1934-1938), comprò l’area dell’ex frutteto del Monastero e la parte del caseggiato affacciato alla via Emilia, appartenente ai fratelli Capelli di Volpedo. Nel 1928 il Comune, per volontà del Podestà Dott. Giuseppe Arezzi, acquistò, dai quattro proprietari citati, la parte della casa della ‘Paciacara ‘delimitava la Piazza, per abbatterla ed allargare così la Piazza, ormai insufficiente ad ospitare gli eventi fieristici e i mercati dei Pontecuronesi di allora (il paese aveva circa 5.000 abitanti!).
Enrico Arezzi nel 1929 vendette il sedime acquistato alla Sig. Ines Bottazzi in Buzzi, che aggiunse all’edificio il terzo piano. Successivamente la signora Bottazzi e i sigg. Buzzi Stefanella e Biagio vendettero in due lotti il fabbricato alla nipote Maddalena Bello, sposata col Sig. Luigi Martini, il quale, con la figlia Silvana Martini in Barbaro, incorporò gradualmente nella sua proprietà altre parti dell’antico edificio, acquistandole dai Sigg. Giuseppe Scaffino, Giuseppe Varese di Ernesto e Francesco Leva.
Oggi il Palazzo Rondanelli, che deve il suo nome a Carolina Rondanelli, nonna paterna dell’attuale proprietaria Sig. Silvana Martini Barbaro, mantiene esternamente le caratteristiche architettoniche sobrie ed eleganti, conferitegli alla fine degli anni Venti dal rifacimento voluto dai Sigg. Buzzi.
Marialuisa Ricotti
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