Svelato San Giorgio e il drago

Il profondo legame con i dipinti delle nostre chiese

Giovedì 15 a Pontecurone il Vescovo Mons. Vittorio Viola ha inaugurato il restauro dell’affresco “San Giorgio uccide il drago”, dipinto da un anonimo artista nell’ultimo quarto XV secolo sulla quarta lesena della navata destra della Collegiata di Santa Maria Assunta, nel periodo in cui Pontecurone era sotto il dominio del ducato sforzesco di Milano. Il dipinto, in cui si ritrovano tutti gli elementi caratteristici dell’iconografia del santo (il cavallo del Santo, il drago, la lancia, l’elmo, lo scudo, la principessa), di pregevole fattura, è il simbolo del trionfo del bene sul male e della salvezza ottenuta con la conversione alla fede cristiana. Il restauro, voluto dall’ Associazione culturale “Il paese di don Orione ONLUS”, col patrocinio del Comune e la collaborazione con la Biblioteca, le associazioni e la comunità del paese, realizzato dalle restauratrici del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, ha consentito il recupero della piena leggibilità dell’opera, compromessa da rifacimenti e ridipinture. La dott. Lelia Rozzo, direttrice dell’Ufficio Diocesano dei Beni culturali ha fatto il punto sui passaggi burocratici che porteranno alla stesura di un progetto di recupero dell’intero edificio della chiesa, che necessita di importanti interventi strutturali. La dott. Arianna Scarcella, restauratrice del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino, che ha redatto il progetto di restauro del San Giorgio, ha spiegato le tecniche e i passaggi principali del recupero dell’affresco. Prima di scoprire il dipinto, tornato smagliante e ricco di suggestione, il Vescovo ha ricordato l’intreccio indissolubile di arte, bellezza e spiritualità presente nella chiesa, sottolineando il potenziale di “Parola” che i dipinti sacri possiedono ed offrono costantemente ai fedeli, attraverso uno scambio di sguardi che dura da secoli tra i fedeli e le immagini dei Santi.

Marialuisa Ricotti
Fotografie di Claudia Nalin