LA VIA EMILIA

 

Strada di origini antichissime, che risale addirittura, secondo recenti scoperte archeologiche, all’età del ferro, quando il territorio era abitato da piccole comunità di Liguri, dove giungevano e transitavano prodotti provenienti dall’area tirrenica. La via Postumia, la grande strada consolare che collegava Genova ad Aquileia, voluta dai Romani nel 148 a.C. per motivi militari e di consolidamento del potere sulla Gallia cisalpina, fu costruita in buona parte sul tracciato preesistente, già conosciuto e utilizzato dai Romani durante la conquista dei Liguri (197-154 a. C.). La via Postumia nel I sec. a.C. ebbe da subito un’importante funzione commerciale, ma anche di mediazione culturale tra Etruschi, Liguri, Insubri e Celti.

Sul tracciato della Postumia tra Tortona (Dertona) e Piacenza (Placentia) si sovrappose al tempo di Augusto (31 a.C.- 9 d.C.) la via consolare Julia Augusta, che a Piacenza si congiungeva con la via Emilia Lepidi (voluta dal console M. Emilio Lepido) diretta a Rimini. Lungo la Postumia occidentale penetrò il Cristianesimo in Piemonte. Le arterie di servizio locale che si diramavano dal tracciato viario principale, erano importanti specialmente vicino ai corsi d’acqua, per raggiungere i punti di guado. Nel XIII sec. Pontecurone era denominato “Borgo in strata”, perché ad essere rilevante era la strada che lo attraversava e portava al ponte sul Curone, unico punto transitabile in tutti i periodi dell’anno.

Nel 1500 l’antica Postumia, poi Julia Augusta, battuta da viandanti e pellegrini, veniva chiamata STRADA ROMEA o ROMERA (cioè strada dei ‘ romei’, pellegrini diretti o provenienti da Roma). Importante e significativa la presenza di monasteri e ospedali lungo il suo percorso.
Da Piacenza, dove si chiamava via Emilia (Lepidi), la Romera, giungendo a Tortona, da sempre importantissimo nodo viario, si innestava sulla via Emilia (Scauri), che si congiungeva all’Aurelia e portava in Francia. Dunque, seppure impropriamente, col tempo anche il tratto fra Tortona e Piacenza si chiamò, per estensione, via Emilia.
Contadini, re, imperatori, grandi poeti, soldati, Papi, condottieri e persone qualunque transitarono per secoli sul ponte del Curone e su questo tratto di strada, che tutti in paese chiamavano VIA MAESTRA.

Per Pontecurone, infatti, la via Emilia ha sempre rappresentato la strada principale (il cardo nell’assetto viario ortogonale del paese), sui cui lati si posizionarono, nel tempo, antichi ospedali, chiese, alberghi, osterie, palazzi signorili, negozi di ogni genere. Nell’Ottocento veniva anche definita Strada Regia per Piacenza. Quando il traffico in via Emilia divenne insostenibile, già negli anni venti del ‘900, fu costruita la strada di circonvallazione interna, che distribuì le case dei Pontecuronesi e le loro attività in zone più estese e periferiche del paese. La costruzione delle vicine autostrade e quella della circonvallazione esterna al paese, cioè la deviazione della Strada statale n.10, attuata negli anni ’60 del Novecento, hanno causato un drastico calo di passaggio ed un progressivo declino non solo delle attività economiche legate al transito e ai commerci, ma anche della vitalità e dell’importanza del paese.

Marialuisa Ricotti

 

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